PROGRAMMA
La parete sud del Monte Bianco: uno scenario esclusivo e maestoso. E’ conosciuta in tutto il Mondo come un vero e proprio banco di prova anche per gli alpinisti più esperti. Imponenti pilastri di granito, ghiacciai tormentati e creste aeree, tanto affilate ad apparire inviolabili. Un tour di 2 giorni, per chi desidera avvicinarsi a questo ambiente selvaggio anche senza essere scalatori di livello; proponiamo un itinerario di grande fascino tra vie ferrate e facili passaggi di arrampicata che collegano il Rifugio Monzino al Rifugio Borelli. Grazie ai rifugi di appoggio, offre una bella esperienza dal sapore alpinistico adatta a tutti, anche a piccoli gruppi (di massimo 3 persone).
PARTENZE DI GRUPPO
Rifugio Monzino
Tempo salita: 4/5 h
Dislivello: +930m
Partenza da parcheggio del Freney in Val Veny. Si prende il sentiero per il Lago delle Marmotte. Si oltrepassa il bivio per il sentiero classico del Rifugio Monzino. Si prosegue verso la morena del Miage. Poco oltre, in corrispondenza di un grande masso, iniziano i bolli gialli che conducono all’evidente canale ad ovest dell’Aiguille du Châtelet. Da questo punto partono i cavi della ferrata Luigi Glarey, che faranno da segnavia per la prima parte di salita. Una volta fuori dal canale, si costeggia il pendio erboso che fiancheggia l’Aiguille du Châtelet (bolli gialli, omini), fino ai piedi della morena del Brouillard. Si risale per tracce, fino ad arrivare alla base del ghiacciaio. Con le dovute precauzioni, ci si può inoltrare nella prima parte pianeggiante, anche senza l’ausilio dei ramponi. Terminata la visita al ghiacciaio, ci si riporta sulla spalla dello Châtelet. Di qui fino al comodo sentiero che porta al Rifugio Monzino, passando per ciò che rimane della storica Capanna Gamba.
Per i più allenati, possibilità di abbinare alla permanenza al Rifugio Monzino anche una visita alla punta dello Châtelet, da cui si gode di una vista incomparabile. La via d’accesso è attrezzata con cavi.
Rifugio Monzino
Tempo salita: 4/5 h
Dislivello: +930m
Partenza da parcheggio del Freney in Val Veny. Si prende il sentiero per il Lago delle Marmotte. Si oltrepassa il bivio per il sentiero classico del Rifugio Monzino. Si prosegue verso la morena del Miage. Poco oltre, in corrispondenza di un grande masso, iniziano i bolli gialli che conducono all’evidente canale ad ovest dell’Aiguille du Châtelet. Da questo punto partono i cavi della ferrata Luigi Glarey, che faranno da segnavia per la prima parte di salita. Una volta fuori dal canale, si costeggia il pendio erboso che fiancheggia l’Aiguille du Châtelet (bolli gialli, omini), fino ai piedi della morena del Brouillard. Si risale per tracce, fino ad arrivare alla base del ghiacciaio. Con le dovute precauzioni, ci si può inoltrare nella prima parte pianeggiante, anche senza l’ausilio dei ramponi. Terminata la visita al ghiacciaio, ci si riporta sulla spalla dello Châtelet. Di qui fino al comodo sentiero che porta al Rifugio Monzino, passando per ciò che rimane della storica Capanna Gamba.
Per i più allenati, possibilità di abbinare alla permanenza al Rifugio Monzino anche una visita alla punta dello Châtelet, da cui si gode di una vista incomparabile. La via d’accesso è attrezzata con cavi.
Attraversata verso il Rifugio Borelli, passando da Col Chasseur
Tempo salita/discesa: 6/8h
Dislivello: +300m, -1240m
Si parte scendendo i primi due tratti di via ferrata del sentiero normale di accesso al Rifugio Monzino. All’altezza della lingua del Ghiacciaio del Freney si attraversa in piano verso il Mont Rouge du Peuterey. Salendo in corrispondenza di un grosso diedro/couloir, si incontrano i cavi della ferrata di Peuterey, verso il Col Chasseur. Dal colle si sale ancora una cinquantina di metri verso il Mont Rouge. Si raggiungono quindi facilmente la prima e la seconda “Platta de Zaneno”. Si tratta di due comodi belvedere pianeggianti con vista mozzafiato sull’Aiguille Noire, sui Rocher Gruber, sui Piloni del Freney e su tutta la Val Veny. Terminata la meritata pausa ristoratrice, si ridiscende al Col Chasseur. Di qui, riprendendo il sentiero attrezzato con cavo metallico, in breve si raggiunge il Fauteuil des Allemands e quindi il Rifugio Borelli. La pausa al rifugio, che abitualmente ospita i pretendenti alla Cresta della Noire e all’Integrale di Peuterey, è vivamente consigliata. Per tornare a valle occorre infatti ripercorrere in discesa il tratto di via ferrata del sentiero che collega il Bosco del Peuterey al Borelli. Raggiunto il fondovalle, un comodo sentiero riconduce in breve al parcheggio del Freney, dove si chiude questo magnifico giro ad anello ai piedi delle vette più severe delle Alpi.
Attraversata verso il Rifugio Borelli, passando da Col Chasseur
Tempo salita/discesa: 6/8h
Dislivello: +300m, -1240m
Si parte scendendo i primi due tratti di via ferrata del sentiero normale di accesso al Rifugio Monzino. All’altezza della lingua del Ghiacciaio del Freney si attraversa in piano verso il Mont Rouge du Peuterey. Salendo in corrispondenza di un grosso diedro/couloir, si incontrano i cavi della ferrata di Peuterey, verso il Col Chasseur. Dal colle si sale ancora una cinquantina di metri verso il Mont Rouge. Si raggiungono quindi facilmente la prima e la seconda “Platta de Zaneno”. Si tratta di due comodi belvedere pianeggianti con vista mozzafiato sull’Aiguille Noire, sui Rocher Gruber, sui Piloni del Freney e su tutta la Val Veny. Terminata la meritata pausa ristoratrice, si ridiscende al Col Chasseur. Di qui, riprendendo il sentiero attrezzato con cavo metallico, in breve si raggiunge il Fauteuil des Allemands e quindi il Rifugio Borelli. La pausa al rifugio, che abitualmente ospita i pretendenti alla Cresta della Noire e all’Integrale di Peuterey, è vivamente consigliata. Per tornare a valle occorre infatti ripercorrere in discesa il tratto di via ferrata del sentiero che collega il Bosco del Peuterey al Borelli. Raggiunto il fondovalle, un comodo sentiero riconduce in breve al parcheggio del Freney, dove si chiude questo magnifico giro ad anello ai piedi delle vette più severe delle Alpi.
DETTAGLI
TARIFFE
- assistenza della Guida Alpina certificata UIAGM
- assicurazione RC
- pernottamento in rifugio con trattamento di mezza pensione
- pic-nic per il giorno dell'ascensione
- materiale comune di sicurezza ad uso della guida
- eventuale equipaggiamento personale (imbrago, casco e kit da ferrata)
La tariffa non comprende
- assicurazione (consigliata) ricerca e salvataggio con copertura UVGAM (5€ a persona per 3 gg)
- trasferimenti
- cibo e bevande extra per i clienti e per la Guida
- tutto quello che non è specificato nella voce "La tariffa comprende"