PROGRAMMA
Riservata ad alpinisti ben allenati, è la via più suggestiva e più impegnativa per la salita al Bianco. 1.800 m di dislivello tra splendidi ghiacciai e creste affilate, una linea sinuosa tra gli angoli più selvaggi del versante Sud del massiccio. Aperta in discesa da Achille Ratti nel 1890 e diventata poi la Via Normale Italiana. Oggi si può affrontare lungo un itinerario poco frequentato e tecnicamente più difficile, in un ambiente di alta montagna di straordinaria bellezza.
Dislivello: 1.400 m
Tempo salita: 4/5 h
Meeting point: ritrovo a Courmayeur per controllo materiale e breve briefing.
Partenza dal fondo della Val Veny su strada asfaltata fino al Lago Combal. Da qui, si sale la ripida morena fino all’affilata cresta pietrosa, verso il bacino del Miage. Si cammina per circa 2 ore e mezza in piano, sulla morena del ghiacciaio, in un ambiente di rara bellezza. Si risale quasi fino al suo fondo; nell’ultimo tratto, i detriti lasciano spazio alla neve e al ghiaccio vero e proprio. L’ultima parte della salita si snoda su un bel sentiero ripido ma attrezzato, fino al rifugio Gonella (3.050 m). Cena e pernottamento in rifugio.
Dislivello: 1.400 m
Tempo salita: 4/5 h
Meeting point: ritrovo a Courmayeur per controllo materiale e breve briefing.
Partenza dal fondo della Val Veny su strada asfaltata fino al Lago Combal. Da qui, si sale la ripida morena fino all’affilata cresta pietrosa, verso il bacino del Miage. Si cammina per circa 2 ore e mezza in piano, sulla morena del ghiacciaio, in un ambiente di rara bellezza. Si risale quasi fino al suo fondo; nell’ultimo tratto, i detriti lasciano spazio alla neve e al ghiaccio vero e proprio. L’ultima parte della salita si snoda su un bel sentiero ripido ma attrezzato, fino al rifugio Gonella (3.050 m). Cena e pernottamento in rifugio.
Dislivello: 1.800 m
Tempo salita/discesa: 12-15 h
Dal rifugio, partenza intorno alle ore 01.00 del mattino: si affronta il ghiacciaio con alternanza di rampe ripide, piani e qualche passaggio ripido sulle seraccate. L’ambiente è selvaggio e tormentato fino al piano sotto il colle di Bionassay, che si attraversa in direzione del Colle des Aiguille Grises (molto crepacciato e complesso).
Si tira il fiato prima della salita, su ghiaccio vivo e tratti di roccette facili (passaggi fino al II grado). Dal colle (3.900 m), si sale su cresta affilata e spettacolare, con tratti aerei e sottili, finché questa si allarga sugli ampi pendii verso la vetta del Piton des Italiens.
Senza ulteriori difficoltà, si giunge alla vetta del Dôme du Goûter e ci si congiunge alla via normale del Goûter (4.200 m). Da qui si tocca la capanna Vallot (4.362 m) e infine, lungo l’eccezionale Arête des Bosses, si sale in vetta.
La discesa ripercorre lo stesso itinerario; spesso conviene scendere al rifugio Goûter e di qui a Les Houches, da dove con la navetta si ritorna a Courmayeur attraverso il traforo del Monte Bianco.
Dislivello: 1.800 m
Tempo salita/discesa: 12-15 h
Dal rifugio, partenza intorno alle ore 01.00 del mattino: si affronta il ghiacciaio con alternanza di rampe ripide, piani e qualche passaggio ripido sulle seraccate. L’ambiente è selvaggio e tormentato fino al piano sotto il colle di Bionassay, che si attraversa in direzione del Colle des Aiguille Grises (molto crepacciato e complesso).
Si tira il fiato prima della salita, su ghiaccio vivo e tratti di roccette facili (passaggi fino al II grado). Dal colle (3.900 m), si sale su cresta affilata e spettacolare, con tratti aerei e sottili, finché questa si allarga sugli ampi pendii verso la vetta del Piton des Italiens.
Senza ulteriori difficoltà, si giunge alla vetta del Dôme du Goûter e ci si congiunge alla via normale del Goûter (4.200 m). Da qui si tocca la capanna Vallot (4.362 m) e infine, lungo l’eccezionale Arête des Bosses, si sale in vetta.
La discesa ripercorre lo stesso itinerario; spesso conviene scendere al rifugio Goûter e di qui a Les Houches, da dove con la navetta si ritorna a Courmayeur attraverso il traforo del Monte Bianco.
DETTAGLI
TARIFFE
- assistenza della Guida Alpina certificata UIAGM
- spese Guida Alpina (trasferimenti, pernottamento in rifugio e mezza pensione)
- assicurazione RC
- prestito del materiale comune di sicurezza
- pernottamento in rifugio con trattamento di mezza pensione
La tariffa non comprende
- assicurazione (consigliata) ricerca e salvataggio con copertura UVGAM (5€ a persona per 3 gg)
- trasferimenti
- eventuale equipaggiamento personale (imbrago, piccozza, ramponi e casco): 60€
- pasti extra e bevante (per guida e cliente)
- tutto quello che non è specificato nella voce "La tariffa comprende"